martedì 6 agosto 2013

quando la morte (non) va in vacanza



Giovedì 1 Agosto

Con la mia ragazza sono sul lago di Garda a casa sua, decidiamo di andare a Salò, dove lei aveva visto in una libreria, alcuni libri scontati di Stephen King.
Purtroppo non ci sono e mi prendo un libro di Mauro Corona, felice come pochi usciamo dalla libreria e decidiamo di andare a prenderci un gelato, "C'è una gelateria in cima a questa salita, davanti alla chiesa, i gelati sono buonissimi" mi dice lei in preda ad una gioia negli occhi che solo la voglia di dolce può dare.


La mia risposta è molto semplice, e con l'acquolina in bocca, e il buco che si crea nello stomaco, le rispondo "ok" e ci incamminiamo.
Nel salire vediamo una famiglia con due bambini, lei dice che le piacciono i bambini, io le rispondo che fanno accalappiare tanta figa e che se mai avrò un bambino con lei, allora sarà cornuta...almeno per un po' le passerà la voglia di maternità.
Arriviamo alla fine, ci sono 8 persone in fila, sono convinto che il gelato sia buonissimo e devo assolutamente assaggiarlo.
Prima decidiamo di sederci per aspettare che la fila diminuisca, ci sono 5 panchine nella piazza, ne scegliamo una all'ombra e ci sediamo godendoci  dell'aria che comincia ad esserci, anche aiutata dalla vicinanza del lago.
"Guarda che ti stanno chiamando" mi dice lei con la testa sopra le mie ginocchia "merda che rincoglionito che sono" esclamo io tirando fuori il cellulare dalla tasca e vedendo che mi chiama papà.
"Pronto" "Ehy ciao piccolo" sì, io sarei il piccolo.
"Ascolta, com'è andata allora la vernice?" "Bene, volevo aspettare che si asciugasse del tutto per fartela vedere" Abbiamo verniciato insieme la mia camera, voleva sapere come avevo coperto lo sporco che c'era sui muri.
"Ah ok, mi raccomando, dimmi qualcosa perchè sono curioso, la prima parete è venuta molto bene e voglio sperare di aver fatto un buon lavoro" "Non ti preoccupare, quando torno ti dico qualcosa" Non aveva mai verniciato personalmente una stanza, ci teneva a fare una cosa bella.
"Come quando torni? perchè dove sei?" "A Salò con la Sara, ci sto solo oggi qui, ma torno a casa venerdì perchè comunque sto a casa sua" Non gli avevo detto che andavo da lei, me ne ero dimenticato.
"A Salò? sai che io ho fatto il militare proprio lì? sulla montagna con la base militare che c'è il ripetitore in alto, l'hai vista?" "Sì, mi sembra di esserci passato davanti" Nel frattempo penso a come sia incredibilmente piccolo il mondo.
"Senti, ho una brutta notizia da darti,sai che è morto Denis?" "Denis?" un fulmine mi colpisce la testa e un palo il cuore.




Denis è...era una persona di cui ho pochi ricordi purtroppo.

Me lo ricordo per due motivi in particolare

1. Ero sul letto, facevo un mio gioco e lui si interessava e se possibile mi dava una mano quando avevo dei problemi (probabilmente avevo 5 anni, forse un po' di meno)
2. È stato il mio padrino alla mia cresima (11 anni) e mi ricordo che con lui mi divertivo.

Era molto in sovrappeso, quindi penso subito a un infarto o per diabete...qualcosa che riguarda il fatto che fosse "abbondante".
Chiedo: "Di cosa è morto?" mi viene risposto "Su facebook ha scritto <eccomi a casa senza cura per la mia malattia>, quindi secondo me di tumore o qualcosa di simile" Niente a che fare con il fatto che fosse sovrappeso.
la discussione continua "sai poi quando è morto?" "non lo so...un mese fa?" "due anni fa"





Due strafottutissimi anni e non sapevo che lui fosse morto

La prima domanda che mi  viene in mente "Ma quando l'hai scoperto?" "La settimana scorsa per sbaglio" Come si fa a scoprire che una persona è morta per sbaglio?
Glielo chiedo: "in che senso per sbaglio?" "La ragazza di Stefano mi ha detto che è morto perchè ha incontrato uno della vecchia compagnia che glielo ha detto"
"Stai scherzando?" "no, me l'ha detto lei"

La notizia mi cade addosso come un macigno.
Non ho molti ricordi di lui, quindi non posso dire che mi mancherà, però mi fa strano...molto strano.
Com'è possibile che in due anni nessuno abbia detto a mio padre o a mia madre che era morto?

"Pensa te" dice mio padre nel mio silenzio mentre lascio che i miei pensieri mi divorino "Tutta la compagnia dopo che io e la mamma ci siamo separati sono spariti e non so il perchè...però penso che questo potevano dirmelo, anche perchè Denis lo conoscevo da 5 anni, è stato anche il nostro testimone di nozze, e fra tutti è stato quello che è stato il più normale".
Infatti che io sappia lui era l'ultimo che si era allontanato dai miei, poi il tempo e gli impegni purtroppo hanno fatto il loro corso

La discussione prosegue cambiando discorso, parlando dei genitori della mia ragazza e della leva militare di mio padre. Poi riattacchiamo il telefono.
Due mani mi abbracciano, ricevo un bacio e mi viene chiesto se tutto va bene.



"No, non va bene, mi dispiace che sia morto, anche se non lo vedevo da molto tempo e ho dei ricordi confusi di lui" "mi dispiace"
È vero, glielo leggo negli occhi che le dispiace davvero, anche se sono parole di circostanza sono sincere...anche perchè che cosa può dire?

Mentre faccio la fila mi faccio prendere dalla tristezza.

Due anni sono tantissimi.
Non sapere che una persona che conoscevi da tanto tempo è morta da due anni è incredibile.
Com'è possibile che mio padre non lo sapesse? A quanto pare, neanche la morte fa unire, anzi molte volte fa separare di più.


Mi viene in mente che anche molte persone che ho perso di vista potrebbero essere morte,e magari non lo so, persone che consideravo amici e con i quali mi sono divertito finchè ho potuto.
Ci si considera tanto immortali quando la morte la si sente lontana, ma purtroppo è vicino a noi, e può colpire sempre, anche e soprattutto quando non ce lo si aspetta.






Arriva il mio turno, mi prendo un gelato amarena, fragola e cioccolato, mi siedo sulla panchina e lascio che la meraviglia dei dolci mi risollevi un attimo il morale.
Dopo qualche minuto ci riesce e anche se non sono del tutto a posto (per rimettermi in sesto bastano le due birre del pomeriggio) comunque riesco a farmene una ragione e ad accettarlo.
Non lo rivedrò mai più, ma probabilmente non l'avrei mai più visto lo stesso.

In sostanza non mi è cambiato nulla, ma non si può rimanere insensibili davanti al fatto che comunque una persona che conoscevi è morta, a volte ti fa piangere o a volte ti rallegra...ma la maggior parte delle volte, come a me in questo caso, porta una grande tristezza

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