venerdì 10 gennaio 2014

Rise of the Gallo



Capodanno.
Io e la mia ragazza che ci versiamo da  bere per l’aperitivo che avevamo concordato, lei si versa uno spritz, io un mio classico cubalibre.
Lei telefona a sua zia, io mi allontano e mi metto al balcone a guardare le luci lontane di Salò e le nuvole nel cielo.


Fa freddo, io sono in maglietta a maniche corte, quindi bevo un po’ per scaldarmi, guardo la piscina del residence e, inevitabilmente, penso un po’ a tutto.
Penso che mi ritrovo a Desenzano, alla seconda casa della mia ragazza, soltanto noi due isolati dal resto del mondo e con nessuna voglia di uscire per una festa.
Guardo le stelle che sono comparse nel frattempo, e cullato dal silenzio mi convinco che la morte dev’essere così come mi sento adesso, circondato dal freddo, in lontananza le luci della vita e per tetto le stelle che mi guidano.
Sono lontano da ogni tipo di divertimento inteso in senso superficiale del termine, e nonostante questo raggiungo la pace dei sensi guardando la costellazione dell’orsa maggiore sopra di me. Un’ambulanza  a sirene spiegate passa vicino a casa, dura un attimo, poi tutto ritorna nel silenzio più totale, e io guardo le luci del lago di Garda.
Mi immagino tutte le persone indaffarate nel cercare all’ultimo una festa in cui passare questo 31 dicembre, o qualcuno che deve passare questa serata a casa di persone che non sopporta, o magari con il figlio che gli è nato nel 2013….e io sono qui, a guardare lontano tutto, come uno spirito che guarda i vivi.
Il freddo si sente di nuovo, quindi bevo un altro sorso per scordarmi che sono all’aperto, e i riflessi dell’acqua mi catturano.
La poca illuminazione che arriva sembra uno squarcio di luce che balla nell’acqua, e poi svanisce dopo pochi centimetri, ed è proprio questa la nostra vita: una speranza di luce in mezzo al triste nulla nel quale siamo nati, e mi rendo conto che io sono nel buio…la speranza di luce non c’è più, la mia occasione se n’è appena andata e adesso sono nella mia oscurità che mi sono creato.
Sto nuotando nell’acqua buia di quella piscina, e qualcosa mi tira giù, e affogo nel buio. Dove nessuno mi può vedere, e solo io so il dramma che sto passando.
Mi sento vuoto, una goccia di vita in un oceano di solitudine…e mi rendo conto di essere morto, da solo.




La morte









Me l’aspettavo diversa, speravo in qualcosa di un po’ più teatrale, ma forse è giusto così, una volta una persona disse “si vive insieme, si muore soli” e penso sia davvero così

A vedere quelle luci lontane, credo davvero che sia così


Finisce l’anno nuovo, e una persona qualunque, di una città qualsiasi, che scrive su un blog sconosciuto muore.
Nessuno piange, nessuno lo sa, finisce tutto.







Inizia il nuovo anno e la mia morte mi commuove, mi seppellisco nel silenzio delle mie lacrime interiori e pianto una croce sopra la mia tomba, chiudo le porte del cimitero e me ne vado.
Apro gli occhi, le luci sono sempre le solite, e il riflesso nella piscina c’è ancora, sono sempre avvolto dal buio, e il freddo non mi fa più paura.
Il silenzio mi è amico nel capire che non ci sono pericoli e le stelle splendono sempre su di me.
Il 31 dicembre sono morto, con tutti i problemi che mi tiravo dietro a cui non potevo far fronte, che non riuscivo a fronteggiare , i pianti, le notti insonni e i miei comportamenti di merda che non riuscivo a gestire.
E anche se il mondo attorno a me non è cambiato, mi rendo conto che sono io ad essere cambiato, e che questo è il migliore degli inizi che potessi sperare.
Inizia un nuovo anno, e mai come questa volta mi ritrovo ad essere felice di un nuovo inizio, mi ritrovo a voler vedere una nuova speranza dalla quale fare il primo passo.



Il 31 Dicembre sono morto e mi sono seppellito.
L’ 1 Gennaio rinato per poter essere felice e prendere a calci in culo tutti i problemi che me lo impediranno

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